I fratelli e sorelle del ministero profetico di Camparmò, insieme al ministero di intercessione hanno dedicato la giornata di sabato 18 giugno ringraziando il Signore per il dono ricevuto e chiedendogli di ravvivarlo in vista del nuovo anno pastorale.

Tutti abbiamo la necessità di sentire la voce di Dio. E questo di per sé capita in tutte le religioni. Chi conosce la storia di Camparmò sa che il Signore ha suscitato varie generazioni di profeti per mostrare la sua guida fedele e costante. Con le loro parole hanno infuso incoraggiamento a camminare su una via nuova, ma sicura. Hanno comunicato i desideri di Dio, la sua volontà di vederci liberi dalle nostre schiavitù, e continuano a ricordarci con chiarezza che Dio non lascia cadere a vuoto nessuna delle sue buone promesse per noi.

I profeti non sono da soli in questo compito. Al loro fianco c’è un piccolo esercito di intercessori che, secondo la nostra spiritualità, ricordano a Dio le promesse che ci ha fatto. Le testimonianze tengono vivo il loro ardore e li convince che Dio sempre ascolta e risponde.

“Quando ottengo qualcosa dopo aver pregato a lungo e con insistenza, mi fa un effetto ancor più travolgente che non quando vengo esaudita subito” – così si esprime chi prega con perseveranza mettendoci il cuore. Qualcuno pensa forse che il gruppo di intercessori sia una roba da vecchiette? Vorrei spezzare una lancia in favore di quei fratelli e sorelle che si lasciano coinvolgere dai bisogni di chi è nella difficoltà e li presentano a Dio con un’audacia da far paura.

 

 

Foto: Karina Jimenez Garcia

 

 

Dio guida, Dio ascolta