È tempo di attesa perché il nostro amato Gesù rinasce ancora una volta nei nostri cuori e quale gioia più grande condividere questa certezza brindando a Lui nell’amicizia. Con questo spirito, venerdì scorso 17 dicembre sono salita con il mio sposo alla “cena per gli imprenditori” a Camparmò: due nostri cari amici della categoria, hanno voluto invitarci per condividere insieme questa esperienza.
In un un atmosfera natalizia: Camparmò con la neve, gli addobbi curati nei minimi particolari ci siamo ritrovati una quarantina di persone, alcuni volti conosciuti, altri nuovi, accolti dal nostro pastore Alvaro. L’obiettivo della cena era di trovare un momento di comunione, comunione fra imprenditori. Imprenditori che frequentemente sono persone “sole” perché devono sempre diffidare dagli altri per la concorrenza; ecco l’importanza di creare una sana concorrenza nell’amicizia con Gesù e gli altri.

Di Gesù, nei vangeli, si narra che era un “mangione e beone, amico dei pubblicani”, cioè di coloro che erano più concentrati sulle cose materiali che spirituali. Aveva una pastorale di comunione che si concentrata nello stare assieme a tavola. La tavola può rendere amici.

Quale cosa migliore, allora, preparare una cena per sperimentare quello che Isaia dice parlando del banchetto messianico:

Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.

Ecco che abbiamo gustato una deliziosa cena a base di pesce preparata dai nostri chef Sonia, Silvana ed Alessandro e servita dai nostri fratelli e sorelle di Camparmò ai quali vanno il nostro grazie e i nostri complimenti.

Ai cibi succulenti sono stati aggiunti anche dei vini raffinati. Per l’occasione è stato invitato Michele Bozza della tenuta “la Montina Franciacorta” di Monticelli Brusati (BS), amico d’infanzia del nostro pastore. Devo confessare che io non bevo vino, ma sono stata affascinata dalla storia di questa famiglia, della passione che ci mette, di come ha saputo valorizzare i doni di Dio e rendere un prodotto così speciale, da renderci orgogliosi del made in Italy.

Dicevamo una sana concorrenza; ecco che Michele ha affermato che gli chef hanno valorizzato il vino con il loro menù e altri hanno affermato che il vino ha esaltato i sapori dei piatti serviti. Che non sia così anche tra di noi?

Una serata deliziosa che mi fa ricordare la profezia di Camparmò che dice: “tutti quelli che, Io, il Signore, vi manderò, saranno da me scelti e voluti….” E io aggiungo, chissà magari qualcuno di loro potrà affermare: “…..sono stato preso per la gola”.

Emanuela De Nardi

 

 

Foto: Gian Pietro Marchetti, Franco Sartori

Presi per la gola