L’estate, con i nostri incontri di koinonia a Camparmò se n’è andata, ora rimane solo il ricordo dei verdi prati e delle montagne che ci facevano corona; però, anche se tutto è passato, le parole di vita dette sotto l’ombra dello Spirito restano radicate dentro di noi, diventando quel pane quotidiano che ci aiuta a vivere sia i momenti belli che quelli difficili della nostra vita.
Siamo scesi dall’alpeggio e ritornati a Malo e sotto la guida del nostro pastore ci sentiamo pronti ad affrontare le nuove sfide evangeliche che ci aspettano.
Ciao, ciao, Cristo è risorto!!

Il nostro saluto riecheggia nell’aria autunnale e la gioia e l’entusiasmo sono prova che stare assieme fa bene all’anima e allo spirito.
Quello di oggi è stato un incontro con un banchetto di nozze di “grasse vivande”, molto gustose, preparate con cura da padre Alvaro per la nostra crescita interiore e devo dire che non sono mancate le sue famose battute, fatte proprio per enfatizzare quelle situazioni che altrimenti sarebbero difficili da digerire.
Tre portate fantastiche! La prima è stata una preghiera d’animazione forte, che toccava le corde più intime del nostro essere, infatti ci siamo sentiti figli amati da Dio, da un Dio che si prende cura di noi come ha fatto con Agar nel deserto, guarendoci da quelle ferite che hanno lasciato dentro profonde cicatrici e che ancor oggi bruciano i nostri cuori anche se coperte dal sorriso e dall’armatura che indossiamo, però Dio ha steso il velo del suo amore sulle nostre nudità soffiando su di esse il balsamo dello Spirito Santo.

La seconda portata ci ha reso consapevoli che l’invito di partecipazione al banchetto di nozze era già stato preparato per noi dal Signore affinché avessimo potuto gustarlo nella pace, nella gioia e nella comunione fraterna.
Unica condizione avere l’abito adatto alla situazione per poterci adeguare alla festa,
essere disposti a gioire e stare assieme agli altri con la consapevolezza che lì avremo trovato quello che cercavamo per essere benedetti.
Dio gioisce nel benedirci, ma noi per avere la benedizione dobbiamo tenere un atteggiamento di fede, credendo cioè che lì
troveremo quello che stiamo cercando.

Convertiamoci alla gioia! Gioia nel vedere che il fratello cresce con te.
Con la casa piena e, con l’abito adatto,  la Koinonia è riuscita a far felice Dio.
C’era tanto entusiasmo, ma come tutte le cose belle siamo arrivati alla terza portata: la Santa Messa.
Qui il pastore ha mostrato che per essere  benedetti è importante cercare il bene dell’altro, cioè mettere il fratello nella condizione di non perdere la sua ricompensa. Ecco, questo regalo sarebbe bello portarlo sempre con noi per aiutare ognuno a dare il bicchiere d’acqua, ossia la sua disponibilità per aiutare  chi lo chiede.

Anche questa giornata volge al termine, il nostro cuore è pieno e il nostro ciao viene bisbigliato sotto la luce del tramonto.

Daniela Zordan

 

Foto Koinonia 1 di: Barbara Pavan

 

Foto Koinonia 2 di: Miriam Olejnik

Un banchetto a tre portate