Questa mattina nell’aria c’è profumo di primavera.

I fiori stanno sbocciando, le piante stanno riprendendo la loro vita con nuove gemme, e oggi, per molte persone, un fiore nuovo sboccerà nel loro cuore, un fiore di nome Gesù.

Benvenuti al nostro incontro di preghiera!

Sì, oggi a Malo, abbiamo appuntamento con Gesù guarisce.

La felicità che si prova entrando a “Siloe “e l’esultanza che si sente è simile ad “un rumore di grande acque”, e il Signore sembra dire: come una sposa è accolta da una folla festante, così io oggi accolgo il mio corpo riunito, che siete voi, con la gioia di uno sposo.

Ci sono molti volti nuovi mescolati a visi conosciuti, ma quasi tutti hanno in comune il sorriso, lo stupore e l’aspettativa per ciò che di meraviglioso e nuovo farà in questo incontro il Signore.

Egli non è venuto oggi per ricevere qualcosa da noi, ma è venuto per dare il suo amore, visto che siamo la cosa più preziosa che Lui ha.

Subito padre Alvaro ha iniziato con una parola profetica: “come potrei consegnare ad altri la mia eredità, come potrei abbandonarti, io sono una mamma che non si dimentica del suo bambino”.

Un amore forte, viscerale quello che Dio ha per noi, non gli siamo sconosciuti, perché i suoi occhi sono aperti su di noi, non siamo una nullità, ma siamo come “Efraim” che il Signore guida mano nella mano e che gli insegna a camminare; siamo come un bimbo che viene portato alla guancia del padre, un bimbo dove Lui si china per dargli da mangiare.

Trattami come tuo figlio e sollevami fino a te!

Credo che tutti hanno, in questo momento, avuto modo di sentire l’amore di Dio, un amore che cambia e che trasforma anche la vita più arida.

Una preghiera piena di dolcezza, parole che riempiono come il miele non solo la bocca, ma anche il cuore.

Ci è stato fatto un altro invito, cioè quello di fare un regalo a Gesù donandogli la nostra vita.

Padre Alvaro ci ha esortati ad imparare a camminare sopra i nostri problemi perché l’amore di Dio è più grande di essi.

Il Signore desidera che sentiamo il suo amore; infatti il suo scopo non è risolvere i nostri problemi ma lasciarci amare da Lui.

Dio viene per risollevarci, non importa in che situazione interiore ci troviamo. Il ladrone sulla croce non ha avuto il tempo di fare del bene, ma Gesù era lì in quel momento per salvarlo.

Così anche per noi oggi è il tempo della salvezza, oggi è il tempo di alzarci dalla barella (cfr. Gv.5) e camminare con lui nonostante tutto.

Cerchiamo di non stare sdraiati sulla nostra situazione, ma alziamoci provando a credere di più nell’amore di Gesù, che ci aiuta a portare il nostro peso camminando con il problema sopra al problema, come fece Pietro (cfr. Mt.14) che camminò sopra il mare in burrasca.

Chiediamo quindi a Gesù di essere coraggiosi e di non avere paura dei problemi.

Una domanda interessante e difficile ci è stata posta: quando imparerai a camminare sopra i problemi?

La nostra ancora di salvezza sta in questi tre punti:

1) non preoccuparti del mare agitato gridando dalla paura;

2) abituati a vedere Dio nella tempesta;

3) sgonfia il problema con la gratitudine, benedicendo sempre il Signore perché la tua situazione non gli è nascosta.

Il Signore conosce il nostro nome, la nostra storia, non si dimentica di noi. Cosa straordinaria è che nessuno è escluso dal suo amore e dalla sua misericordia, perché tutti siamo stati disegnati nel palmo della sua mano.

Con fiducia consegna a Lui la tua vita perché sei amato.

Chissà quanti fratelli oggi avranno avuto un incontro inaspettato con Gesù, non si sa dove lui ci sta aspettando, forse in un Gesù guarisce fatto il 14/3/2023.

Nel giardino del Signore ci sono tanti fiori, uno diverso dall’altro, e i fiori sbocciati da poco sanno emanare un dolce profumo di freschezza, che rinfresca l’anima.

Questi fiori hanno un nome e sono:

Lodovica: Gesù ci chiama per nome, è una benedizione averlo con noi nonostante i nostri problemi.

Sonia: mi ha colpito Gesù che ti prende e ti porta vicino alla sua guancia e  mi sono sentita prendere da Lui. Questo mi ha commosso.

Orazio: per me è importante prendere la barella.

Antonio: Dio mi ama come sono, non devo preoccuparmi.

Antonio (Toto): ci siamo fatti una di idea di Dio sbagliata, ma ho capito che Dio copre tutto al di là dei nostri meriti.

Nazarena: ho avuto la consapevolezza di sentirmi sempre più amata.

Carlotta: la praticità di immergere Gesù nel proprio quotidiano.

Sonia: aiutati che Dio ti aiuta perché è  bene non restare immobile ad aspettare l’arrivo di qualcosa.

Angela: l’esperienza del Signore si può ricercare nella tempesta.

Rita: mi ha fatto desiderare di sentire in modo sensibile il suo amore e il suo abbraccio.

Rossana: affidarsi al Signore perché attraverso la prova sono tornata a Lui.

Luciano: ho capito di essere la persona più importante per il Signore.

Amila: amare Dio più dei nostri problemi.

Adriana: i problemi bisogna pestarli come serpenti e scorpioni.

Dopo questa intensa giornata vorrei concludere dicendo che il sentirsi avvolti da un manto d’amore, che tutto copre e che tutto fa sperare, rende la nostra vita degna di essere vissuta per Gesù.

Daniela Zordan

 

 

Foto: autori vari

Una nuova primavera