Testimonianze della “Serata Giovani”

Padova 15 dicembre 2022

L’incontro di ieri sera è stato molto bello, coinvolgente e sorprendente. All’inizio non avevo bene idea di cosa si sarebbe fatto, immaginavo una classica casa di preghiera, sempre bella. Invece ci sono state diverse sorprese! Eravamo in molti e questo ha permesso di creare una forte energia e unità soprattutto durante i canti anche grazie agli strumenti, ma la cosa che mi ha colpito di più è stato il momento in cui a tre a tre abbiamo pregato gli uni per gli altri, in maniera spontanea, sono venute fuori parole inaspettate, profonde e molto belle! Mi ha fatto sentire molto amata, non sola e l’ho sentita una tenerezza di Dio per me!

Anche testimoniare e ascoltare le esperienze degli altri mi è piaciuto molto, è sempre un modo per conoscere e farmi conoscere a fondo, creando legami davvero belli!

Cecilia Stefani

Il fatto di aver rappresentato il malcapitato mi ha aiutato a capire tante cose, in particolare mi ha colpito il fatto di non poter comprendere realmente le persone prima che si aprano. Prima solo mi soffermavo a quello che riuscivo a capire, ma ho scoperto che bisogna avvicinarsi per vedere meglio. Auguro a tutti di poter trovare un buon Samaritano.

Samuele Pradella

La serata di ieri sera è stata memorabile! Nel momento in cui durante una casa di preghiera c’è inclusività durante l’annuncio del vangelo, la si vive in maniera totalmente diversa. La parabola del Samaritano animata da Lalo e dagli altri ragazzi ha fatto sì che potessimo immedesimarci sia nel malcapitato che negli altri personaggi, in tutto e per tutto, capendo anche come gli alti e bassi della vita possano venire applicati alla parabola e al suo insegnamento. Terminata la preghiera, le 3 testimonianze di Irene, Carolina e Cecilia hanno trasmesso una speranza vera, speranza di potersi rialzare sempre, anche nei momenti più bui insieme a Gesù e ai fratelli che, come il Samaritano, ci raccolgono e si prendono cura delle nostre ferite.

Giulia Gianesello

È stato un incontro ben strutturato e pensato. La cosa per me è stata nuova. Ciò che mi ha colpito di più è stato pregare in piccoli gruppi su un compagno a turno, in quanto ci ha fatto sentire molto uniti e con il piacere di aiutare il prossimo. Inoltre appoggio l’idea di rifarlo ogni 2 mesi in modo da trovarsi spesso.

Elena Romanato

Tutti noi almeno una volta nella vita ci troviamo a terra, bisognosi di aiuto. È la vita a metterci al tappeto; pensiamo non sia giusto ciò che ci accade. Allora la prima cosa che facciamo è provare a rialzarci  da soli. Ci proviamo con tutte le nostre forze, ma ahimè, nonostante gli sforzi, non ci riusciamo. Non siamo in grado di rialzarci da soli!

Ci abituiamo a rimanere a terra, perdiamo la speranza, crediamo che nessuno verrà in nostro soccorso. Ma è proprio quando ogni speranza ci sembra persa che l’aiuto arriva. Arriva contro ogni pronostico. E non è proprio la persona che ci aspettiamo quella che ci da una mano a rialzarci. È colui che proprio non ci aspettiamo a tirarci su e a curarci le ferite.

Allora ci accorgiamo di quanto siamo fortunati, di quanto siamo amati. L’amore come una fiamma riempie il nostro cuore, così che anche noi possiamo aiutare una persona a rialzarsi in piedi perché conosciamo la sua sofferenza.

Il Signore ha cura di noi e ci mette a fianco i fratelli che ci aiutano a rialzarci, spesso non sono i più simpatici, non i più belli, ma sono quelli che con amore ci danno la mano e ci aiutano a rialzarci. Così l’amore si diffonde su tutta la terra e nulla potrà impedirlo.

Mario Paoletta

 

 

Foto: Karina Jimenez Garcia

La fortuna del malcapitato: avere un Samaritano