Le tre testimonianze di oggi ci hanno rafforzato nel credere che davvero la nostra vita interessa a Gesù. Dentro di noi riemerge sempre la solita domanda: “ma veramente Gesù pensa a me?”.

Se ci mettiamo nell’ottica che per Gesù non siamo un peso, vediamo che lui stesso ci viene a cercare, e non possiamo rimanere nascosti ai suoi occhi. Dove pensiamo che Gesù non possa arrivare, lui arriva. Come quando Gesù si è trovato di fronte la donna cananea e lei ha dato voce al suo dolore parlandogli del suo bisogno (Mt 15,21-28).

Questa è una spinta per la nostra fede, cioè trasformare il nostro bisogno in preghiera, in fiducia.

C’è un dettaglio luminoso: se a prima vista non ci sembra che Gesù ci ascolti, di fatto i suoi discepoli sentono la nostra richiesta e loro stessi pregano Gesù per noi.

Fa’ in modo che il tuo grido arrivi agli orecchi dei tuoi fratelli!

Insieme ci rivolgiamo a Gesù e ci aiutiamo a sentire che il Signore è in mezzo a noi e agisce per il nostro bene.

L.T.

 

 

Foto: Miriam Olejnik

Non si spera da soli, ma insieme