Alcuni feedback del corso Comunità 2:

In questo corso comunità ho guardato ancora una volta al mio passato per vedere che in ogni caduta, fragilità, debolezza, la benedizione del Signore era abbondante per condurmi qui, laddove incessantemente necessito di unione, di aiuto per guarire, sentirmi amata e provare ad amare col suo stesso amore. Sentirmi unita sempre più ai fratelli e sorelle mi risana profondamente.

Il Signore mi dice di riconciliare il passato con il presente, di andare incontro al bisogno dei fratelli, di essere un corpo solo, accettare e aspettare i tempi di ognuno. 

Legati ma liberi, in apparenza un paradosso, nel concreto il condividere con il fratello le proprie esperienze non ti fa sentire solo, è al tuo fianco quando cadi e la caduta risulta più leggera. La libertà ti permette di amare te stesso e gli altri.

Sono arrivata sabato con un grande peso nel cuore, durante il tragitto per arrivare a Camparmò ho avuto parecchie volte la tentazione di girare la macchina e tornare a casa, ma non ho ceduto. Poi ho capito che in realtà quel peso erano “solo” le mie zone d’ombra che continuavo a tenere nascoste a me e ai fratelli. Oggi ho sperimentato che solo l’amore che ricevo e posso dare curerà e guarirà quelle zone d’ombra, anzi le sta già guarendo.

Il Signore oggi mi ha fatto toccare con mano una mia grande difficoltà, quella di continuare a tenere il cuore aperto, nonostante una sorella mi possa ferire. Il Signore mi ha fatto capire che devo superare questa mia paura di essere ferita e tradita.

Il Signore mi ha fatto capire che, in realtà, non mi sono aperta per davvero con gli amici in comunità e quanto invece sia una cosa preziosa. Mostrarsi sapendo che possono ferire, ma avendo anche la certezza che la gioia dello stare insieme e il condividere sono più grandi della paura del tradimento e della solitudine. 

Questo corso mi ha messo in luce il mio bisogno di legarmi di amicizia sincera e senza riserve, avendo il coraggio di illuminare i punti più bui, liberando armadi e cantine dal vecchiume per far posto all’amore, alla fiducia nei fratelli e in Dio. Posso legarmi senza sentimi oppressa, ma avendo la gioia della condivisione dell’amore e del sostegno dei fratelli per diventare in Dio un pane commestibile da distribuire.

Mi porto a casa la conferma che nella preghiera comunitaria si sente forte la presenza del Signore che ci amalgama insieme e in quel momento ci guarisce. 

 

 

Foto: Alessandro Penzo, Anna Pradella

Il dono di ricevere e dare amore